CHIRURGIA MINI INVASIVA

Diversi sono gli interventi sul cuore che possono essere eseguiti con tecniche chirurgiche mini-invasive. La chirurgia mini-invasiva ha il grande vantaggio di ridurre il trauma chirurgico e rendere meno doloroso e più rapido il recupero post-operatorio. L’ Unità Operativa di Cardiochirurgia del S.Camillo è uno dei Centri in Italia con maggiore esperienza nelle tecniche mini-invasive.  Per questo tipo di interventi pazienti provenienti da tutta la regione Lazio e dalle altre regioni italiane si rivolgono alla Cardiochirurgia del S. Camillo. 

Le tecniche mini-invasive mirano all'eliminazione dei danni derivanti dall'utilizzo della circolazione extracorporea (by-pass a cuore battente), o alla riduzione del trauma toracico utilizzando piccole incisioni di circa quattro-sei centimetri per l'esecuzione d'interventi di by-pass coronarico  o di sostituzione valvolare (minitoracotomia/ministernotomia).

Alcune di queste tecniche si avvalgono dell'utilizzo di un sistema robotico che migliora la visualizzazione delle strutture cardiache e consente di operare attraverso quattro piccoli fori (video assistenza robotica).

By-pass a cuore battente


Presso l'Unità Operativa di Cardiochirurgia del San Camillo, quando possibile ed indicato, gli interventi di by-pass aortocoronarico sono  eseguiti a cuore battente, cioè senza utilizzare la circolazione extracorporea e senza fermare il cuore. I by-pass sono eseguiti con l'ausilio di strumenti che consentono di tenere fermo solamente il tratto di arteria coronaria su cui eseguire il by-pass mentre il cuore continua a battere e mantenere la sua normale funzione.

La possibilità di evitare all'organismo gli effetti collaterali derivanti dall'utilizzo della circolazione extracorporea ha migliorato di molto i risultati e ha consentito di ridurre l'incidenza di alcune complicanze soprattutto in pazienti con altre patologie associate (disfunzione respiratoria, renale, ecc.). Inoltre è notevolmente ridotto l'utilizzo di trasfusioni di sangue, evitando i rischi che esse comportano. Infine, sono abbreviati i tempi di degenza in ospedale del paziente, con una sua ripresa funzionale più rapida e un più precoce ritorno alle attività abituali.

L’uso della tecnica del cuore battente è particolarmente indicata nei pazienti diabetici, notoriamente più a rischio. Questi pazienti vengono da noi operati utilizzando dei condoti arteriosi (entrambe le arterie mammarie e le arterie radiali) ed eseguendo l’intervento a cuore battente. In questo campo abbiamo potuto rilevare un'incidenza sensibilmente minore d'infezioni della ferita sternale e di complicanze legate alle trasfusioni.

Altra importante indicazione per la chirurgia a cuore battente è la presenza di lesioni aterosclerotiche dell’aorta ascendente. Con questa tecnica e’ possibile evitare completamente la manipolazione dell’aorta e ridurre pertanto il rischio di complicanze emboliche cerebrali.

Per sapere qual è la soluzione migliore per il Suo caso, scriva un messaggio all'Unità Operativa di Cardiochirurgia per fissare un appuntamento. Un chirurgo dello staff valuterà se è possibile applicare questa tecnica al Suo caso.

Mini incisioni e chirurgia robotica nel bypass aortocoronarico

Questo tipo d'intervento è praticabile in pazienti selezionati. In una prima fase dell’intervento il chirurgo utilizza un sistema robotizzato che consente di prelevare l’arteria mammaria senza aprire il torace. Attraverso tre fori di cinque millimetri, sono inseriti nel torace gli strumenti chirurgici e una telecamera che visualizza le strutture interne. La mini-telecamera e gli strumenti chirurgici sono guidati all'interno del corpo da un robot che il chirurgo comanda a distanza da una consolle. All’interno della consolle e’ visibile con ricostruzione tridimensionale il campo chirurgico ripreso dalla telecamera. L'arteria mammaria così prelevata sarà utilizzata per l'esecuzione del bypass. Completato il prelievo dell’arteria mammaria, viene praticato sotto la mammella sinistra un piccolo taglio di quattro o cinque centimetri attraverso cui si esegue il bypass a cuore battente tra l’arteria mammaria e l’arteria coronaria discendente anteriore.

Tale tecnica unisce i vantaggi del non uso della circolazione extracorporea a quelli di un'incisione estremamente piccola e poco traumatica, vantaggi che consentono  al paziente d'alzarsi già il giorno successivo all'intervento e di essere dimesso dopo  72 ore. Questo tipo di procedura minimizza il dolore postoperatorio e l'utilizzo di trasfusioni. I risultati estetici sono eccellenti, particolarmente nei pazienti di sesso femminile, nei  quali i segni dell'intervento sono praticamente invisibili.

Questo tipo di tecnica può essere utilizzata in pazienti selezionati con malattia di più coronarie. L’arteria mammaria è utilizzata per eseguire il by-pass sulla discendente anteriore mentre i restringimenti sulle altre coronarie sono trattate con l’angioplastica (rivascolarizzazione ibrida).

Per sapere qual è la soluzione migliore per il Suo caso, scriva un messaggio all'Unità Operativa di Cardiochirurgia per fissare un appuntamento. Un chirurgo dello staff valuterà se è possibile applicare questa tecnica al Suo caso.

Chirurgia mini-invasiva e con assistenza robotica negli interventi sulla valvola mitrale

Gli interventi di plastica o sostituzione della valvola mitrale vengono di norma eseguiti aprendo il torace lungo la sua linea mediana e dividendo lo sterno. Tale tipo d'accesso al cuore è soggetto ad un rischio, anche se basso, di complicanze tra le quali la più grave è la mediastinite, cioè un'infezione che ritarda la guarigione dello sterno e determina la riapertura della ferita con lunghissimi tempi di guarigione. I pazienti diabetici, obesi, broncopneumopatici sono particolarmente soggetti a tale complicanza. Lo sterno per rimarginarsi ha bisogno di circa due mesi. Durante tale periodo è importante evitare tutti quei movimenti che possono esercitare trazione sullo sterno e quindi compromettere il processo di guarigione.

Presso la Cardiochirurgia el S. Camillo tutti gli interventi sulle valvole cardiache vengono eseguiti senza aprire lo sterno, attraverso un piccolo taglio di circa cinque centimetri praticato nel torace di destra.  

Gli interventi sulla valvola mitrale vengono eseguiti, attraverso un taglio di cinquei centimetri, praticato sotto o lateralmente alla mammella destra. Dovendo intervenire all’interno del cuore è indispensabile l'utilizzo della circolazione extracorporea che, in questi casi, viene effettuata attraverso l’arteria e la vena femorale con una piccola incisione di circa tre centimetri nell'inguine destro. Di recente, in collaborazione con il chirurgo plastico, in pazienti selezionati viene utilizzato un approccio attraverso il capezzolo. L’incisione è sulla zona areolare, la stessa utilizzata per gli nterventi di chirurgia estetica sulla mammilla, per cui non è visibile alcuna cicatrice.

L'intervento è eseguito con l'ausilio di una telecamera posta all’interno del torace attraverso un foro di 5 mm che visualizza, molto ingrandite, le strutture cardiache. La mancata apertura dello sterno consente un recupero molto più rapido. I risultati estetici sono eccellenti, soprattutto nel sesso femminile in cui la presenza del seno consente di mascherare completamente la piccola ferita chirurgica.

Presso l'Unità Operativa di Cardiochirurgia del San Camillo, la tecnica mini-invasiva trova una particolare indicazione in pazienti in precedenza operati di bypass aorto-coronarico o di altri interventi al cuore e che necessitano di sostituzione o riparazione della valvola mitrale. L'utilizzo della minitoracotomia consente di raggiungere il cuore attraverso una strada nuova e non ostruita dai vecchi bypass o dalle aderenze del cuore alle strutture circostanti. 

In pazienti selezionati, oggi è possibile eseguire l’intervento sulla valvola mitrale senza aprire il torace, utilizzando un sistema robotizzato.  Attraverso quattro fori di pochi millimetri e una piccolissima incisione di 3 centimetri, vengono inseriti nel torace gli strumenti chirurgici e una telecamera che visualizza le strutture interne. La mini-telecamera e gli strumenti chirurgici sono guidati  all'interno del corpo da un robot che il chirurgo comanda a distanza da una consolle all’interno della quale è visibile con ricostruzione tridimensionale il campo chirurgico ripreso dalla telecamera.  

Con l’approccio mini-invasivo l’incidenza di complicanze nel periodo post-operatorio è ridotta e pertanto è più breve il periodo di degenza nella Terapia Intensiva post-operatoria ed in ospedale. Anche il ritorno alle normali attività di vita quotidiana è più rapido rispetto alla chirurgia convenzionale. Va inoltre sottolineato l’aspetto estetico. La cicatrice è piccola ed in alcuni casi non è visibile. Tutto ciò ha anche un grande impatto  psicologico in quanto aiuta a dimeticare l’esperienza vissuta.

Per sapere qual è la soluzione migliore per Lei, scriva un messaggio all'Unità Operativa di Cardiochirurgia per fissare un appuntamento. Un chirurgo dello staff valuterà se è possibile applicare questa tecnica al Suo caso.

Chirurgia mini-invasiva negli interventi sulla valvola aortica

Presso la Cardiochirurgia del S.Camillo la maggior parte degli intervento sulla valvola aortica vengono eseguiti attraverso attraverso un taglio di cinquei-sei centimetri, praticato nel torace, sopra la mammella destra. Questo approccio crea una finestra che consente di visualizzare direttamente la valvola aortica. Anche in queste operazioni, dovendo intervenire all’interno del cuore è indispensabile l'utilizzo della circolazione extracorporea che viene effettuata attraverso l’arteria e la vena femorale con una piccola incisione di circa tre centimetri nell'inguine destro.

Viene così mantenuta l’integrità dello sterno che porta nel decorso post-operatorio gli stessi vantaggi che abbiamo già descritto per la chirurgia mini-invasiva della valvola mitrale.

Per sapere qual è la soluzione migliore per Lei, scriva un messaggio all'Unità Operativa di Cardiochirurgia per fissare un appuntamento. Un chirurgo dello staff valuterà se è possibile applicare questa tecnica al Suo caso.

Impianto trans-catetere di protesi valvolare aortica (TAVI)

Da qualche anno sono disponibili valvole biologiche che possono essere posizionate senza aprire il torace, attraverso un catetere introdotto dai vasi dell’inguine o dalla punta del cuore (TAVI). Questa tecnica puo’ essere utilizzata solamente in pazienti anziani con stenosi calcifica della valvola aortica. Poiché  mancano ancora risultati sulla durata nel tempo di queste valvole, il loro uso è indicato solamente in pazienti in eta’ molto avanzata (ultra sttantenni e ottantenni) con controindicazione o a rischio molto elevato per chirurgia convenzionale. Un’altra indicazione della TAVI è in pazienti che hanno una protesi valvolare aortica biologica impiantata in passato e che e’ degenerata. In questi pazienti il trattamento trans-catetere evita un re-intervento convenzionale con i rischi ad esso collegati. La chirurgia convenzionale rimane comunque, salvo le condizioni cliniche sopra descritte, la strategia chirurgica da preferire per il bassissimo rischio chirurgico e gli eccellenti risultati a distanza.

Per sapere qual è la soluzione migliore per Lei, scriva un messaggio all'Unità Operativa di Cardiochirurgia per fissare un appuntamento. Un chirurgo dello staff valuterà se è possibile applicare questa tecnica al Suo caso.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Chirurgia mini-invasiva e con assistenza robotica per la chiusura del difetto del setto interatriale

Nell'Unità Operativa di Cardiochirurgia del San Camillo, la maggior parte dei difetti del setto interatriale vengono  chiusi  senza ricorrere all'intervento chirurgico, mediante l'applicazione di piccoli ombrelli inseriti attraverso  la vena della gamba. La procedura viene eseguita dal cardiologo interventista nella sala di emodinamica. 

Quando i difetti sono particolarmente grandi, è necessario ricorrere ancora all'intervento chirurgico. Questo tipo di difetto è riscontrato  spesso in soggetti giovani per i quali il risultato estetico dell'operazione è molto importante. Presso la Cardiochirurgia del S. Camillo tutti gli interventi chirurgici per la chiusura del difetto interatriale sono eseguiti con tecniche mini-invasive come descritto per la chirurgia della valvola mitrale: una piccola incisione sotto la mammella destra ed, in casi selezionati, l'utilizzo dell’assistenza robotica .

Per prendere un appuntamento, scriva un messaggio all'Unità Operativa di Cardiochirurgia. Un chirurgo dello staff valuterà se è possibile applicare questa tecnica al Suo caso.

Chirurgia mini-invasiva e con assistenza robotica per il mixoma atriale

Presso la Cardiochirurgia del S. Camillo tutti gli interventi chirurgici per la rimozione di un mixoma atriale sono eseguiti con tecniche mini-invasive come descritto per la chirurgia della valvola mitrale: una piccola incisione sotto la mammella destra ed, in casi selezionati, l'utilizzo dell’assistenza robotica.

Per prendere un appuntamento, scriva un messaggio all'Unità Operativa di Cardiochirurgia. Un chirurgo dello staff valuterà se è possibile applicare questa tecnica al Suo caso.

 

 

 

 

 

 

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